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Il cuore del messaggio: La Misericordia divina

« Voglio che il mondo conosca il mio Cuore. Voglio che gli uomini conoscano il mio Amore. Lo sanno gli uomini quello che ho fatto per loro? Sappiano che invano cercano la felicità fuori di Me: non la troveranno... »

Introduzione



Questo messaggio rimane nella linea di quello affidato a Suor Marguerite-Marie Alacoque, a Paray-le-Monial, (1647-1671), insistendo maggiormente sulla Misericordia di Dio e, più di recente, a santa Faustina in Pologna, morta nel 1938.
Ci parla, tra l’altro, dell’amore che aspetta un ricambio : un amore che ci farà diventare apostoli, responsabili dei nostri fratelli, solidari dei loro peccati, delle loro sofferenze, un amore capace di farci partecipare all’opera di Redenzione.

Cristo ci insegna che la sua Misericordia è inesauribile, non è mai Lui che si stancherà del peccatore.
Ci dice che non è l’azione che è importante, ma l’intenzione con la quale è fatta... e così, ogni azione delle nostre vite diventa molto importante agli occhi di Dio.

Cristo sta al centro delle nostre vite, vicinissimo, VIVO. Ci guida, ci consola, placa i nostri timori le nostre sofferenze..

Spesso, ripete a Josefa :

« Non temere... Vieni... Avvicinati...
Più miseria troverò in te, più Amore troverai in Me ». (18.09.1923)

Questo messaggio è sempre di una viva attualità e l’enciclica «Dives in misericordia» del papa Giovanni Paolo II, del 30 novembre 1980, ce lo conferma :

  • « Ricco di misericordia » è colui che Gesù Cristo ci ha rivelato come Padre: proprio il suo Figlio, in se stesso, ce l’ha manifestato e fatto conoscere. (Gv 1,18) (Eb 1,1) Memorabile al riguardo è il momento in cui Filippo, uno dei dodici apostoli, rivolgendosi a Cristo, disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta»; e Gesù così gli rispose: «Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai conosciuto...? Chi ha visto me, ha visto il Padre». (Gv 14,8) Queste parole furono pronunciate durante il discorso di addio, al termine della cena pasquale, a cui seguirono gli eventi di quei santi giorni durante i quali doveva una volta per sempre trovar conferma il fatto che «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo». (Ef 2,4)
    Seguendo la dottrina del Concilio Vaticano II e aderendo alle particolari necessità dei tempi in cui viviamo, ci diceva GP II, ho dedicato l’enciclica “Redemptor hominis” alla verità intorno all’uomo, che nella sua pienezza e profondità ci viene rivelata in Cristo. Un’esigenza di non minore importanza, in questi tempi critici e non facili, mi spinge a scoprire nello stesso Cristo ancora una volta il volto del Padre, che è «misericordioso e Dio di ogni consolazione». Si legge infatti nella costituzione Gaudium et spes: «Cristo, che è il nuovo Adamo... svela... pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione»: egli lo fa «proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore». Le parole citate attestano chiaramente che la manifestazione dell’uomo, nella piena dignità della sua natura, non può aver luogo senza il riferimento - non soltanto concettuale, ma integralmente esistenziale a Dio. L’uomo e la sua vocazione suprema si svelano in Cristo mediante la rivelazione del mistero del Padre e del suo amore.(Enciclica Dives in misericordia- GP II)»

In questa linea, le parole di Gesù sono un invito ed una speranza :


« Gli uomini non sanno quanto li amo ! »

«Nel corso dei secoli, ho svelato, in diversi modi, il mio amore per gli uomini : ho dimostrato loro quanto il desiderio della loro salvezza mi consuma.
Ho fatto conoscere loro il mio Cuore.
Questa devozione è stata come una luce sparsa nel mondo.
_ È il modo di cui oggi si servono, per toccare i cuori, la maggior parte di quelli che lavorano ad estendere il mio Regno.»

«Adesso voglio di più, perché se chiedo l’amore per rispondere a quello che mi consuma, non è l’unico risarcimento che desidero dalle anime : desidero che credano nella mia misericordia, che aspettino tutto dalla mia bontà, che non dubitino mai del mio perdono.»

« Amo le anime dopo che hanno commesso il loro primo peccato, se vengono a chiedermi umilmente perdono...
Le amo ancora, quando hanno pianto il loro secondo peccato, e se ciò si deve ripetere, non dico un milliardo di volte, ma millioni di milliardi, le amo e perdono loro sempre, e lavo, nello stesso sangue, l’ultimo come il primo peccato !» (11.06.1923)

È appena necessario notare quanto questo messaggio commovente rimane nella tradizione della Chiesa, perché non fà altro che riprendere il Vangelo e san Paolo, ed è attuale di fronte ai bisogni del mondo di oggi...

«Voglio che il mio Amore sia il sole che illumina e il calore che riscalda le anime.

Perciò desidero che si facciano conoscere le mie parole.

Voglio che il mondo intero sappia che Io sono un Dio di Amore, di perdono, di misericordia.

Voglio che il mondo intero legga il mio desiderio ardente di perdonare e di salvare,

  • che i più miserabili non temano...
  • che i più colpevoli non fuggano lontano da Me ...
  • che tutti vengano.

    Li aspetto come un Padre, con le braccia aperte per dar loro la vita e la vera felicità.

    Voglio perdonare!
    Voglio regnare!
    Voglio perdonare alle anime e alle nazioni.
    Voglio regnare sulle anime, sulle nazioni, sul mondo intero.

    Voglio diffondere la mia pace fino alle estremità della terra … Io sono la sapienza e la felicità. Sono l’amore e la misericordia. Sono la pace e regnerò!»


« Per cancellare l’ingratitudine del mondo effonderò un torrente di misericordia. Per riparare le sue offese sceglierò delle anime che otterranno perdono... Sì, ci sono nel mondo molte anime che Mi daranno tutto quello che posseggono perché Io mi possa servire di loro secondo i miei desideri e la mia volontà.

Per regnare, comincerò col fare misericordia, poiché il mio regno è di pace e di amore: ecco lo scopo che voglio raggiungere, ecco la mia Opera d’Amore!

Il mio invito lo rivolgo a tutti: alle anime consacrate e a quelle del mondo, ai giusti e ai peccatori, ai dotti e agli ignoranti, a chi comanda e a chi obbedisce. A tutti Io dico: Se volete la felicità, Io lo sono. Se cercate la ricchezza, Io sono la ricchezza senza fine. Se bramate la pace, Io sono la pace... Io sono la misericordia e l’amore! Voglio essere il vostro re!

Ecco tutto il mio desiderio... Infiammare le anime... incendiare il mondo. Purtroppo, le anime respingono la fiamma! Ma Io trionferò: esse saranno mie e Io il loro re! Soffri con Me affinché il mondo Mi conosca e le anime vengano a Me! La sofferenza farà trionfare l’amore.

Affinché il mondo conosca la mia bontà ho bisogno di apostoli che gli manifestino il mio Cuore, ma che prima di tutto, essi stessi lo conoscano... si può insegnare ciò che si ignora?...

Perciò parlerò durante alcuni giorni per i miei Sacerdoti, i miei Religiosi, le mie Religiose. Allora conosceranno chiaramente quello che chiedo. Voglio formare una lega di amore tra le anime consacrate, affinché esse insegnino e pubblichino fino ai confini della terra la mia misericordia e il mio amore.

Voglio che il desiderio e il bisogno di riparare si risveglino ed aumentino tra le anime fedeli e le anime consacrate, poiché il mondo ha peccato...

Voglio che il mondo sia salvo... che la pace e l’unione regnino tra gli uomini. Io voglio regnare e regnerò mediante la riparazione delle anime scelte e una conoscenza nuova della mia bontà, della mia misericordia e del mio amore. »

Questo messaggio apre una via di coraggio e di gioia :

  • Apre una via di coraggio e di gioia agli uomini di buona volontà con la certezza dell’impatto del prolungamento soprannaturale di ogni attività e sforzo della nostra vita quotidiana unita al Cuore di Gesù, ai suoi meriti, alla sua Vita.

"L’amore trasforma le più piccole azioni dando loro un valore infinito, ma fà di più. Il mio cuore ama così teneramente le mie anime scelte, che vuole utilizzare anche tutte le loro miserie, le loro debolezze e spesso le loro colpe stesse." (12.12.1922)

  • Josefa incarnerà nella sua vita quotidiana questa lezione. Anche per noi, nelle nostre vite ordinarie ed oscure, una tale lezione mobilizza tutta la nostra buona volontà !

"Non ti domando altro che l’Amore in tutte le tue azioni..." (20.11.1920)

    • E’ un invito rivolto a tutta l’umanità, ciascuno in particolare:

«Lancio il mio invito a tutti...» (12.06.1923)

e non più soltanto ai consacrati. Chiede una cooperazione attiva da parte di tutti, apre agli uomini degli orizzonti immensi che sono quelli del Cuore di Cristo che vuole gridare a tutti il suo Amore:

«Voglio che il mondo intero sappia che sono un Dio d’Amore, di Perdono e di Misericordia"» (13.11.1923)

    • Lui è messaggio di Misericordia e, come tale, chiede una risposta di
      fiducia:

«… che tutti sappiano quanto il mio Amore li cerca, li desidera, li aspetta per colmarli di felicità...

Sono Dio, ma un Dio d’Amore, sono Padre, ma un Padre che ama con tenerezza, no con severità.
_
Il mio Cuore è infinitamente santo, ma anche infinitamente saggio e a conoscenza della miseria e la fragilità umana, si china verso i peccatori con una Misericordia infinita » (11.06.1923)

    • Chiama all’abbandono totale al Cuore di Colui che ci ha amati per
      primo, ad un abbandono che aspetta tutto da Lui :

«Non posso rifiutare niente a quello che aspetta tutto da Me..» (14.05.1923)

È un invito che rende il Vangelo accessibile a tutti

È anche facile da vivere, a patto di lasciarsi, nell’umiltà, insegnare, aiutare e salvare, perché la salvezza è assolutamente gratuita. Colpisce dunque la corrente di oggi che spinge l’uomo a “vivere la sua vita”, a realizzarsi lui stesso con le sue proprie forze, all’infuori di Colui dal quale solo dipende: «... gli uomini sanno troppo poco quanto desidero aiutarli e quanto Mi glorificano con la loro fiducia e il loro abbandono.» (14.05.1923)

Sottolinea il ruolo della Madonna

Essa vigila alla nostra santificazione, sui nostri progressi, sul nostro apostolato. La Vergine Maria è presente nelle nostre vite come lo è stata in quella di Josefa e è a ciascuno e ciascuna di noi che ridice :

«Sono tua madre, sono sempre accanto a te... Dammi tutte le tue attività e le trasformerò... Dammi il tuo amore, la tua vita, e passerò tutto a Gesù.» (20.08.1923)

Attraverso questo Messaggio Cristo rivolge un invito a Josefa e, tramite lei, a ciascuno di noi :

«Ho sete delle anime... aiutami nella mia Opera d’Amore.» (27.09.1922)

INVITO CHE ASPETTA UNA NOSTRA RISPOSTA ....

 
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